sabato 12 maggio 2018

Recensione "Il gioco bugiardo" di Ruth Ware

..Quando la bugia diventa uno stile di vita..

*

IL GIOCO BUGIARDO
di Ruth Ware
edito Corbaccio 


TITOLO: IL GIOCO BUGIARDO
AUTORE: RUTH WARE
EDITORE: CORBACCIO
PREZZO: Cartaceo € 17.90 - Ebook € 9.99
 TRAMA

 Il messaggio arriva in piena notte. Solo quattro parole: «Ho bisogno di voi».
Isa saluta il marito, prende con sé la figlia di sei mesi e si precipita nella cittadina costiera di Salten, sulla Manica, dove aveva trascorso gli anni del liceo.
A scuola Isa e le sue tre migliori amiche giocavano al gioco delle bugie: vinceva chi di loro avesse inventato la storia più assurda rendendola credibile agli occhi degli altri. Ora, dopo diciassette anni di segreti, sulla spiaggia viene scoperto qualcosa di agghiacciante. Qualcosa che costringe Isa a confrontarsi con il proprio passato e con le tre amiche che non vede da anni, ma che non ha mai dimenticato. Hanno preso strade diverse, non si riconoscono più nelle adolescenti di un tempo, ma è sufficiente tornare nella casa di Kate, il vecchio mulino vicino al collegio dove tutto è cominciato, perché ogni distanza venga annullata e perché le quattro donne di adesso tornino a essere le ragazze di allora. Ma la loro non è un’allegra e nostalgica riunione di ex compagne di classe: Salten non è un posto sicuro, non dopo quello che hanno fatto. E se avevano creduto che il tempo potesse cancellare ogni traccia, adesso capiscono che era solo l’ennesima menzogna: una menzogna che in questo caso avevano raccontato a loro stesse…

*

RECENSIONE
 
Sarò sincera fin da subito.

Il libro non è male, di per sè..
E' solo un pò lento..
Mi spiego meglio.
 
La trama è interessante, sin dalla prima lettura mi ha incuriosita.
 
Una storia che ruota intorno ad una, dieci, cento, mille bugie. 
Quattro amiche, quattro teste, quattro vite ed una sola verità: sono quattro bugiarde che fanno della bugia uno stile di vita dal quale non potranno più sottrarsi.
 
Il finale mi ha sorpreso, nel senso che è insospettabile.
Però, per arrivare alla conclusione sono state 400 pagine "lente ed, a tratti, stoppose".
 
Da buona amante dei thriller l'ho trovato poco avvincente, non ha stimolato la mia curiosità. 
 
Nulla a che vedere con scrittori del calibro di Lars Kepler e Wulf Dorn, i quali, a mio avviso, sono dei maestri indiscussi. 
 
Sono rimasta un pò delusa, avendo dato parecchia fiducia a questa autrice. 
 
E' che il thriller ti deve prendere testa, cuore ed amina.
Deve farti sospirare.
Ti deve rapire senza farti più trovare la strada di casa.
Deve farti entrare in simbiosi con la sua storia, farti perdere il lume della ragione finchè non sei arrivata all'ultima pagina.
 
Insomma, 
mai lasciare la strada vecchia per quella nuova -.- 
 
VOTO 6!!!
 
*
 

Nessun commento:

Posta un commento